7 Considerazioni sull'acquisto di un generatore portatile immagine vetrina topgeneratori

7 Considerazioni sull’acquisto di un generatore portatile

Monofase o trifase? A benzina o a gasolio? Con o senza silenziatore?

Ci sono di sicuro queste, tra le altre mille domande che vi frullano in testa se siete capitati su questa pagina.

E in effetti quello di un generatore portatile non è un acquisto da fare a cuor leggero.

La spesa da sostenere spesso non è trascurabile, i requisiti cui guardare molti e non sempre chiarissimi, il ventaglio di possibilità sempre più ampio (e sappiamo bene che avere l’imbarazzo della scelta non è sempre un plus).

Aggiungiamoci pure che magari non siamo dei professionisti del settore e non mastichiamo in modo impeccabile i tecnicismi di cui sono infarcite le schede tecniche.

Come sempre più spesso avviene nell’era di internet, insomma, c’è una sovrabbondanza di informazioni che paradossalmente ci confonde le idee.

Che fare allora? Mettiamoci comodi e procediamo con ordine.

Vedi anche : Generatori di corrente – guida all’acquisto

Come scegliere un generatore di corrente Portatile?

Il primo step è sicuramente fare un’attenta analisi delle nostre esigenze. La scelta finale dipenderà prima di tutto dall’uso cui intendiamo destinare il nostro generatore. A seconda che sia un uso occasionale, hobbistico, semi-professionale o professionale, esiste la macchina pensata per noi in termini di wattaggio e non solo.

Servirà per fornirci energia elettrica mentre siamo in campeggio? E in tal caso lo utilizzeremo solo per i nostri bisogni o possiamo pensare di condividerlo con altre famiglie (guadagnando così il considerevole vantaggio di una distribuzione delle spese)?

Quanto, e che tipo di spazio abbiamo per alloggiarlo? Già, perché quanto più il nostro macchinario corre il rischio di essere esposto alle intemperie tanta più attenzione andrà indirizzata ai suoi materiali e rivestimenti. E poi: il rumore disturberà i vicini? Le emissioni inquineranno l’aria? Non correremo il rischio, nell’utilizzarlo, di violare un qualche regolamento comunale o condominiale?

E ancora: quanto siamo esperti, e dunque quanta attenzione prestare alla semplicità d’uso? E quanto lo sono le persone che, eventualmente, condivideranno l’utilizzo del generatore con noi? E per finire, quanto tempo ed energia saremo in grado di investire nella manutenzione della macchina?

Di sicuro non abbiamo esaurito il numero di interrogativi che sarebbe saggio porsi, ma proviamo ad andare avanti.

Il passaggio successivo consisterà nello svolgere un esame se possibile ancor più meticoloso del carico energetico cui intendiamo sottoporre la nostra macchina (meglio ragionare per eccesso), perché in base a questo decideremo per la potenza, l’eventuale stabilizzazione e il numero/tipo di prese in dotazione.

Che tipo di dispositivi pensiamo di collegargli? Quali? Quanti? Andranno collegati tutti contemporaneamente (o, almeno, bisognerà prevedere la possibilità di un utilizzo simultaneo) o in modo alternativo? I nostri apparecchi sono idonei a questo tipo di alimentazione? Non è una questione campata in aria: non tutte le saldatrici, tanto per fare un esempio, lo sono.

È il caso che ci poniamo queste e altre domande prima di metterci in casa un macchinario che, se scelto troppo d’impulso, potrebbe rivelarsi nella migliore delle ipotesi inutile (e nella peggiore, pericoloso).

Una volta stabiliti questi punti, possiamo cominciare a guardarci intorno.

Per orientarci nel mare magnum dell’offerta di generatori portatili proviamo a ridurlo a 7 grandi parametri.

1- Potenza e dimensioni di un generatore di corrente

O forse è il caso di dire “potenza, quindi dimensioni”. Sì, perché nel mondo dei generatori elettrici è spesso costante, o quasi, il rapporto tra queste due grandezze. Insomma, se la potenza che avete bisogno di generare è importante non illudetevi di poter ricorrere a un macchinario tanto leggero e compatto.

Come faccio a capire di quanta potenza ho bisogno? Semplice: devo sommare i watt totali dei dispositivi che intendo collegare al mio generatore.

E dove trovo questo valore? In genere è riportato sulle targhette, al peggio sui manuali d’uso dei rispettivi apparecchi. Ma se proprio non lo trovate, esiste uno strumento apposito per misurare il consumo di corrente: il wattometro.

Una volta stabilita una potenza complessiva di massima, è il caso di aggiungervi qualche centinaio di watt in più per gestire eventuali fluttuazioni di energia.

Attenzione, infatti: il vostro fabbisogno complessivo non equivale alla potenza del generatore che fa per voi. È necessario prevedere un ragionevole margine, perché ogni apparecchio per avviarsi ha bisogno di più energia di quella che gli servirà poi per funzionare normalmente. È a questo valore, chiamato “energia di spunto” (e generalmente indicato con la dicitura “assorbimento max” nelle etichette CE) che dovrete riferirvi nel calcolare i consumi effettivi.

Ricordate che un generatore sottoposto a uno sforzo superiore alle sue capacità può tradursi in un rischio, anche molto serio, per l’incolumità di persone e cose.

2- Tipo di carburante

Il tipo di alimentazione della vostra macchina è un fattore di non secondaria importanza: è infatti strettamente legato a requisiti d’uso, standard di sicurezza e persino a considerazioni di ordine etico. Anche in questo caso sono numerose le possibilità offerte dal settore e, di sicuro, ce n’è una che fa al caso vostro.

I generatori a uso domestico (monofasici, nella stragrande maggioranza dei casi) sono tradizionalmente associati all’alimentazione a benzina. Sono macchine generalmente abbordabili in termini di prezzo, ragionevolmente compatte e leggere, caratterizzate da una certa semplicità d’uso e da una facile reperibilità del carburante. Di contro, non sono il top per un utilizzo intensivo, sono meno potenti e presentano un maggiore rischio di incendio (la benzina è molto infiammabile).

Se queste due considerazioni hanno un certo peso sulla vostra scelta finale, vi conviene optare per un modello alimentato a gasolio, meno infiammabile e adatto a un uso più intensivo sebbene, ahimè, un po’ più rumoroso.

Meritano una menzione a parte tecnologie emergenti ma destinate a prendere rapidamente piede (magari grazie a studi che ne migliorino l’efficienza), le alternative cosiddette green: sul mercato si è moltiplicata l’offerta di generatori a gas (GPL e metano) che, oltre ad avvalersi di una tecnologia più economica e pulita hanno il vantaggio di non produrre forti odori nel funzionamento. Un difetto difficile da evitare nelle macchine alimentate coi combustibili tradizionali.

Un ultimo cenno va ai generatori fotovoltaici, alimentati cioè a energia solare: il massimo in termini di etica e sostenibilità, possono però essere carenti in potenza e, soprattutto, vanno soggetti ai capricci del meteo.

3- Performance e affidabilità

Chiediamoci: quanto sarebbe grave se ci fosse un’interruzione di energia? Una bancarella che rimane senza illuminazione per qualche minuto non è certo il dramma di una sala operatoria senza corrente.

Ancora una volta, nel valutare questi aspetti interroghiamoci sulle nostre esigenze: non opteremo per la stessa soluzione nel caso in cui ci serva fronteggiare l’eventualità di un black out (circostanza di occorrenza e durata imprevedibile) o in quello di una tranquilla sessione di lavoro all’aperto, ragionevolmente pianificabile in termini di durata e consumi.

Il mercato ci offre anche qui una vasta quantità di opzioni: l’autonomia di un generatore può infatti avere una durata variabile tra le 2 e le 24 ore, ed è connessa al tipo di alimentazione e naturalmente alla capienza del serbatoio. Va da sé che maggiori sono le fluttuazioni, più aleatoria sarà la durata stimata. Come vedremo più avanti, esistono numerose soluzioni in grado di venire incontro a un’aumentata esigenza di stabilità; ciò contribuirà a una maggiore prevedibilità dell’autonomia d’uso. Attenzione: generalmente l’autonomia si intende a mezzo carico (serbatoio riempito a metà).

Ricordiamoci di controllare di quante e quali prese di corrente è dotato il nostro apparecchio, tenendo conto del fatto che è bene evitare il loro sovraccarico. Una corretta distribuzione del carico, infatti, contribuisce in modo importante alla stabilità proteggendo sia il generatore sia i dispositivi a esso collegati.

4- Spesa

Scelta quanto mai personale, dipende da una serie di fattori più o meno imprescindibili. Nel caso dei prodotti che stiamo prendendo in esame vale la vecchia regola del “What you pay is what you get”, che stabilisce una sorta di costanza nel rapporto tra prezzo e valore del prodotto (un’osservazione simile a quella già fatta poco sopra a proposito di dimensioni e prestazioni): in altre parole, a una maggiore spesa non di rado corrisponde una maggiore qualità.

Questo può aiutarvi a essere il più possibile “scientifici” nel prendere le vostre decisioni d’acquisto: non avete problemi di budget? Spendere 4 mila euro per una macchina top di gamma è una scelta che difficilmente rimpiangerete. In un settore poco soggetto ai capricci del marketing, a un alto prezzo corrispondono il più delle volte attributi di sostanza quali robustezza, affidabilità, qualità della manifattura e dei materiali, dotazione di base e garanzie post-vendita.

Se però siete costretti a fare i conti con una disponibilità economica limitata, potete spendere anche dieci volte meno. Di certo dovrete rassegnarvi a privilegiare, in base alle vostre priorità, alcuni aspetti sacrificandone altri che vi stanno meno a cuore. Preferire la potenza alla leggerezza, la silenziosità al design, l’autonomia alla portabilità sono tutte scelte praticabili, a seconda delle vostre personali esigenze.

5- Portabilità

Sì, perché non sempre i generatori portatili lo sono di nome e di fatto. Talvolta hanno le ruote e però pesano un quintale (no, non per modo di dire). Tanto per cambiare, generalmente a pagare il conto di leggerezza e maneggevolezza sono le prestazioni.

A maggiore ottimizzazione di questi due fattori corrisponde, ovviamente, un maggior prezzo (e rieccoci alle buone ragioni per prevedere un investimento consistente). Se le vostre necessità sono inferiori ai 2.000 watt, avete varie alternative e soprattutto la portabilità di queste macchine è un fatto (sono spesso progettate come piccole valigie, con tanto di maniglia, e il loro peso non supera i 30 kg).

Diverso è il discorso se avete esigenze di altro livello: già sappiamo che il più grande errore che possiate commettere è sottostimare i consumi e quindi sovraccaricare l’apparecchio. Cercate perciò un buon compromesso, tenendo presente che se una macchina è destinata ad alimentare un intero edificio non potrete di certo portarvela nello zaino.

E in ogni caso ricordate che portabilità e leggerezza non sono sinonimi: esistono infatti caratteristiche di design (maniglie, ruote, struttura a carrello) che rendono alcuni apparecchi più facili da spostare di altri di pari peso e volume.

6- Componenti aggiuntivi

Sono molti gli optional possibili e altrettanto vario è l’equipaggiamento di base di cui può essere dotato un generatore di corrente portatile. Vediamo a cosa prestare attenzione premettendo come sempre che le variabili sono molte, e pertanto ciò che per qualcuno è un lusso al limite del superfluo per altri può rivestire un’importanza vitale.

L’ATS (Automatic Transfer Switch), o interruttore di trasferimento, permette l’entrata in funzione dell’apparecchio in caso di distacco della corrente: sarà un prerequisito per le situazioni in cui un’interruzione di corrente anche solo temporanea possa configurare un rischio di una certa entità. Questo interruttore, che può anche essere installato in un secondo momento da personale specializzato, impedisce altresì che generatore e rete elettrica funzionino contemporaneamente determinando rischi di varia natura (incendio, corto circuito o anche backfeeding).

Il classico avviamento “a strappo” con cordicella richiede una certa manualità e forza fisica: a venirci incontro in caso di impedimenti in tal senso esistono apparecchi ad avvio elettrico, verso i quali possiamo orientarci anche nel caso prevedessimo di condividere l’uso con altre persone con esigenze diverse.

Importante è il sistema Oil alert che, in caso di basso livello dell’olio, determina lo spegnimento del motore mettendolo al riparo da danni potenzialmente irreversibili. Una dotazione interessante è anche l’indicatore di livello del carburante (rinuncereste mai a quello della vostra auto?): nei generatori di corrente il riempimento del serbatoio non va lasciato al caso, perché rappresentano un problema sia l’eccessivo riempimento sia il funzionamento a secco o quasi.

In base a uso e contesto di destinazione, consideriamo infine la possibilità di optare per un modello dotato di silenziatore o di installarne uno, dato che uno dei punti critici di questi apparecchi, come già detto, è proprio la rumorosità: una macchina che lavora a 100 db rappresenta decisamente un problema in un centro abitato. Se è questo il vostro caso, attrezzatevi per ridurre il rumore di almeno 30 db. Considerate che 70 db corrispondono al rumore di un aspirapolvere; 60 a quello di una conversazione ad alta voce; l’ideale, se ci riuscite, è portare il livello di rumorosità a 40-50 db.

7- Sicurezza e regolamenti locali

Accertiamoci di avere a disposizione uno spazio idoneo per l’alloggiamento del nostro generatore: un terreno, un cortile, uno spiazzo. Il luogo ideale dove collocare l’apparecchio deve possedere requisiti in grado di evitare il surriscaldamento e il danneggiamento della macchina a opera degli agenti atmosferici.

Non trascurate questo aspetto al momento di scegliere: un generatore, anche se portatile, è un apparecchio destinato quasi esclusivamente a un uso all’aperto e va soggetto a numerosi requisiti di sicurezza (il primo dei quali è connesso proprio a spazio e aerazione). Nel caso limite in cui siate costretti a utilizzare un generatore al chiuso, prestate la massima attenzione alla ventilazione e in generale alle vie di sfogo di gas e fumi.

  • Non è una cattiva idea consultare i regolamenti comunali e/o condominiali: assicuriamoci che il generatore non produca emissioni ambientali e/o acustiche che eccedano i limiti previsti dal nostro Comune.
  • Rispettiamo sempre eventuali limiti d’orario nell’uso di macchinari rumorosi.
  • Nell’uso rispettiamo scrupolosamente le locali normative anti-incendio e valutiamo il livello di rischio.

In tal senso, se necessario, possiamo valutare l’acquisto di un generatore stabilizzato: se non proprio dotato di tecnologia a inverter (la scelta in assoluto migliore, che garantisce la massima costanza di erogazione limitando al massimo il rischio di sbalzi di tensione) potremmo propendere per un modello con AVR (Automatic Voltage Regulator), più abbordabile ma comunque in grado di rendere la macchina più costante e performante salvaguardando, al contempo, gli apparecchi a essa collegati.

Concludiamo la nostra carrellata di consigli con alcune considerazioni sparse a margine: al momento di scegliere, date un’occhiata alle garanzie di assistenza post vendita fornite dal rivenditore a cui avrete deciso di rivolgervi.

E a proposito: anche se non strettamente legato alle caratteristiche della macchina che vi serve, il consiglio è di non lasciare al caso questo aspetto; Amazon ci ha spesso salvato la vita, è vero, ma ci sono circostanze in cui può essere ragionevole preferire uno store in qualche modo dedicato, con il vantaggio della presenza di esperti disposti a chiarire ogni nostro dubbio.

Forse spenderete qualcosa in più, ma può significare molti soldi e preoccupazioni in meno nel futuro. Anche se sempre più marginali continuano a esistere realtà in cui l’elemento umano non è sostituibile: pensate al vantaggio di avere un contatto sempre disponibile su Whatsapp o ancora l’incalcolabile valore di parole come ‘ti faccio vedere’ o ‘vengo a dare un’occhiata’.

Fate sempre caso (come del resto fareste per qualsiasi altra spesa) a reperibilità e costi di eventuali pezzi di ricambio e/o componenti aggiuntivi; generalmente affidarsi a un marchio conosciuto vi mette al riparo da indesiderate sorprese.

Un’ultima raccomandazione: le cautele non sono mai troppe e, benché nel tempo i generatori di corrente portatili abbiano acquisito sempre maggiori caratteristiche di sicurezza e semplicità d’uso, non sono giocattoli: è vitale che siano sempre gestiti con perizia e da mani esperte.