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Generatori di corrente – guida all’acquisto


Quando si parla di generatori di corrente si fa riferimento a uno strumento che appartiene ad un mondo non molto semplice e per questo motivo risulta essere complesso destreggiarsi. Non è semplice scegliere innanzitutto il modello giusto capace di soddisfare appieno le proprie esigenze, soprattutto nel caso in cui si tratta di principianti o di persone alle prime armi.

La scelta è resa ulteriormente complicata dal fatto che sul mercato esistono numerosi modelli che differiscono tra loro per dimensioni, prezzo e caratteristiche.

Lo scopo di questa guida dunque, è proprio questo: aiutare l’acquirente in primis a capire come funziona un generatore di corrente e vedere poi tutti le tipologie di modelli presenti in commercio per rendere più semplice la scelta e optare per l’acquisto del generatore di corrente più adatto alle proprie esigenze.

Generatori di corrente: cosa sono? Introduzione

I generatori di corrente (o anche gruppi elettrogeni) sono strumenti il cui scopo è quello di trasformare l’energia meccanica in corrente continua, con l’obiettivo di alimentare nel migliore dei modi le utenze elettriche. Il loro utilizzo diventa fondamentale in particolar modo in alcune situazioni e in determinati luoghi quali canteri e campeggi dove esiste la necessità di essere in possesso di una fonte di energia elettrica autonoma.

La prima distinzione: 1500 rpm o 3000 rpm?

Come già accennato, sul mercato sono presenti veramente numerosi modelli che differiscono tra di loro per una marea di motivi e caratteristiche. La prima distinzione però, può essere fatta tra due macrocategorie, che fanno riferimento al numero di giri al minuto del generatore di corrente.
Rpm infatti, non è altro che l’acronimo di rotazioni per minuto, ovvero il numero di giri che il dispositivo riesce a compiere nell’arco dei 60 secondi.

Per quanto riguarda i generatori da 1500 rpm, possiamo affermare che in linea di massima vengono utilizzati per lavori generalmente più gravosi ed impegnativi, poichè necessitano di molte ore di utilizzo. Tuttavia, si tratta di quelli meno commerciali e più difficili da trovare.
generatori da 3000 rpm invece, al contrario, sono molto più diffusi in commercio perchè possono essere utilizzati in più occasioni ed in particolar modo per lavori di poco conto, occasionali e di breve durata.

Gli errori da NON fare quando si utilizza un generatore di corrente

Inizialmente abbiamo parlato di quanto l’utilizzo di questi dispositivi non sia per niente sempice, soprattutto nel caso in cui lo di utilizzi e destreggi per la prima volta. Tuttavia, una volta presa la mano, la strada è tutta in discesa. Per arrivare a questo punto però, è necessario sapere bene quali sono i principali errori da non commettere.

  • Distinguere la potenza del generatore dal fabbisogno energetico. Spesso questi due parametri vengono confusi tra di loro e la maggior parte delle persone pensa che il generatore per essere efficace deve avere gli stessi kilowatt dell’impianto da alimentare, ma la realtà è ben diversa. Per poter avviare un’attrezzatura infatti, c’è bisogno della famosa energia di spunto e quindi c’è bisogno di energia maggiore. Quando si acquista un generatore dunque, quest’ultimo non deve essere sottodimensionato, in quanto potrebbe risultare anche totalmente inefficace.
  • Conoscere l’assorbimento del macchinario da alimentare. Se non si conosce l’assorbimento reale del macchinario che si intende alimentare, è facile che si sbagli l’acquisto del generatore. Questo è infatti uno degli aspetti più importanti, ma probabilmente anche uno dei più sottovalutati. Prima di acquistare un generatore quindi, è fondamentale calcolare il fabbisogno energetico, al fine di scegliere un dispositivo all’altezza in grado di soddisfare appieno le tue esigenze.
  • La scelta tra monofase e trifase. Siamo arrivati alla seconda fondamentale distinzione, cioè quella che riguarda il tipo di corrente di cui abbiamo bisogno. In commercio infatti sono presenti sia generatori monofase dotati di una tensione di circa 230V, che generatori trifase, di circa 380-400V. Anche in questo caso ovviamente, la scelta dipende dal dipo di utilizzo che se ne vuole fare. Per alimentare una semplice abitazione o una casa potremmo aver bisogno di un monofase, mentre se già si tratta di una villa ci potrebbe volere un trifase. Nel caso di un’utenza industriale invece, sicuramente dovremmo servirci di energia trifase.
  • Pesare l’utilizzo finale. Ogni generatore è ovviamente pensato e realizzato per uno scopo ben definito. Tra questi troviamo l’utilizzo professionale, industriale o anche hobbistico. L’errore più comune è quindi quello di prendere in considerazione il prezzo e non le caratteristiche del prodotto. In poche parole: per un uso professionale c’è bisogno di un generatore professionale, mentre per un uso industriale un generatore industriale e così via.

L’importanza del livello di utilizzo

In questo paragrafo approfondiremo ciò di cui abbiamo parlato sopra. Come già detto infatti, il generatore di corrente deve essere scelto in base all’uso che se ne intende fare e non in base al prezzo o altri parametri. In linea di massima possiamo dire che esistono 5 livelli di utilizzo che sono:

  • LIMITATO cioè quando il generatore viene usato occasionalmente e per sessioni di breve durata;
  • HOBBISTICO dove l’utilizzo è previsto sempre sporadicamente e per sessioni della durata massima di 4 ore. Rispetto al livello precedente, in questa categoria rientrano generatori di alta qualità e di buona fattura;
  • SEMIPROFESSIONALE, che come si può ben intuire dal nome si avvicinano molto a quelli professionali soprattutto in termini di potenza. Sono ovviamente superiori a quelli hobbistici, ma tuttavia non possono essere utilizzati troppo a lungo e troppo frequentemente. Il limite consigliato è infatti sempre di 4 ore circa.
  • PROFESSIONALE. In questa categoria rientrano tutti i generatori molto potenti che possono essere utilizzati per lavori gravosi, intensi e di lunga durata. Si tratta dunque di dispositivi ad alta sicurezza, affidabilità e potenza.
  • INDUSTRIALE, cioè generatori in grado di offrire notevole potenza e affidabilità. Sono progettati per lavorare in particolar modo in industrie, cantieri e aziende, dove vengono effettuati lavori intensi, frequenti e duraturi.

KW, KVA e fattore di potenza

I generatori presenti in commercio differiscono, ovviamente, anche per la potenza. Anche in questo caso la scelta viene effettuata a seconda del tipo di utilizzo che si vuole fare. I generatori più piccoli hanno una potenza di circa 3 KW, mentre i più grandi possono arrivare fino a 20 KW. Per calcolare la potenza in kilowatt si può fare riferimento alla seguente formula:
Potenza in kilowatt = potenza in KVA x fattore di potenza (0,8)

Materiali, marche e paese di fabbricazione

Questi tre parametri sono senza ombra di dubbio indicatori di qualità del prodotto e in grado di dirci molto su quest’ultimo. Alcuni forse vengono sottovalutati e presi poco in considerazione, ma sono più importanti di quello che sembrano e di seguito vediamo alcuni di questi.

Per quanto riguarda il paese di fabbricazione possiamo dire che rappresenta un fattore fondamentale che spesso però viene erroneamente tralasciato. Basti pensare ad esempio che i prodotti cinesi spesso e volentieri si trovano in commercio a prezzi inferiori, ma sicuramente i materiali e i componenti sono di qualità più scarsa rispetto a prodotti italiani e/o inglesi.

Quando si acquista un generatore di corrente, così come per qualsiasi altro prodotto, bisogna assolutamente prendere in considerazione la scelta dei materiali. Questa decisione risulta essere fondamentale in particolar modo quando si tratta di prodotti da utilizzare in ambiente esterni. Va da sè che un generatore realizzato con materiali di alta qualità sia più affidabile, sicuro ed in grado di offrire prestazioni di livello elevato.

Infine, per quanto possa sembrare banale e scontato, anche la marca del prodotto rappresenta uno degli aspetti da prendere in considerazione. Nonostante non sempre marca è sinonimo di qualità, è chiaro che un’azienda con anni e anni di esperienza nel settore sia in grado di realizzare prodotti più sicuri ed affidabili rispetto alla concorrenza. I brand più affermati inoltre, godono anche di un servizio di assistenza più efficace ed efficiente. Tra i più noti ed importanti troviamo Pramac, Honda, Energy Gruppi e Mosa.

Generatore di corrente: meglio monofase o trifase?

Quando si deve scegliere un gruppo elettrogeno è importante, se non indispensabile, considerare la tensione. Come già accennato in precedenza, quest’ultima può essere monofase o trifase. La differenza tra le due tipologie è notevole e in questo paragrafo cerchermo di frugare ogni dubbio in merito.

Per quanto riguarda i generatori monofase, si tratta di dispositivi che vengono utilizzati nella maggior parte dei casi in ambito domestico, mentre i trifase sono destinati ad uso professionale ed industriali e quindi più indicati per professionisti e per lavori intensi, frequenti e di lunga durata.

I trifase infatti, sono in grado di erogare potenza fino a 380-400 volt. Inoltre, c’è un dettaglio da non sottovalutare: i trifase possono essere utilizzati come monofase, mentre il contrario non è possibile.

Due aspetti importanti: silenziosità e rumore

Nella scelta di un macchinario elettrico, fattori come il rumore e la silenziosità non possono non essere presi in considerazione. Il grado di rumorisità è infatti particolarmente importante, soprattutto nel caso in cui il dispositivo debba essere utilizzato in specifici ambienti quali condomini, abitazioni o qualsiasi altro luogo ove vigono regole relative all’inquinamento acustico.

In questi casi la scelta migliore è senz’altro quella di fare affidamento su un generatore di corrente insonorizzato, che vantano la presenza di efficaci protezioni in grado di attenuare o addirittura annullare il rumore emesso. I generatori silenziosi (a differenza di quelli che non lo sono) possono essere utilizzati molto a lungo e per uso domestico, ma bisogna sempre tenere in considerazioni le regole riguardanti l’inquinamento acustico.

Un aspetto fondamentale: la scelta dell’alimentazione

Lo stiamo dicendo dall’inizio: i generatori di corrente non sono tutti uguali. Sul mercato infatti, lo ripetiamo, si trova un gran numero di modelli. Un’altra differenza è rappresentata dall’alimentazione e cioè dal tipo di combustibile richiesto. Tra le principali tipologie figurano senza dubbio quelli a benzina, quelli a diesel e quelli a GPL, ma come vedremo di seguito, non sono le uniche.

  • Generatori di corrente a benzina. A differenza delle tipologie di cui parleremo successivamente, quelli a benzina sono i generatori in linea di massima più economici e anche quelli col grado di rumorosità migliore, in quanto silenziati in maniera efficace ed efficiente. Inoltre risultano essere generalmente più comodi poiché dotati allo stesso tempo di compattezza e leggerezza e per tale motivo possono essere trasportati più facilmente. Rispetto ai diesel sono emanano meno potenza e per tale ragione sono indicati per lavori saltuari e di breve durata (massimo 4 ore). Un punto a favore dei generatori a benzina è che sono certamente più semplici da avviare rispetto a quelli a diesel e rispetto a quest’ultimo la benzina è più facilmente reperibile.
  • Generatori di corrente a diesel. Quando si parla di utilizzi intensivi, i generatori di corrente a diesel sono senza ombra di dubbio quelli più utilizzati e anche quelli più presenti e più semplici da trovare in commercio. Essendo meno infiammabile della benzina, il diesel è considerato più sicuro ed allo stesso tempo più ecologico. A differenza di quelli analizzati in precedenza, il problema del diesel riguarda proprio la rumorosità: infatti, se quelli a benzina sono silenziosi, i diesel emettono forti rumori e per tale ragione sono molto più limitati e limitanti sotto questo punto di vista.
  • Generatori di corrente a GPL o metano. In passato questi modelli non erano presi molto in considerazione ma negli ultimi anni hanno fatto dei giganti passi in avanti ed i motivi sono ben chiari. I generatori di corrente a GPL infatti, risultano essere economici, ecologici e sicuri, oltre che dotati di un livello di rumorosità molto basso. Sono consigliati in particolar modo per sopperire alle situazioni d’emergenza, ad esempio in caso di blackout o in assenza di collegamento elettrico. Un altro vantaggio apportato è l’assenza di odori forti durante l’utilizzo: benzina e diesel infatti rilasciano odori poco gradevoli durante il lavoro, mentre quelli alimentati a GPL possono essere utilizzati per molto senza creare alcun problema sotto questo punto di vista.
  • Gruppi elettrogeni fotovoltaici. Stiamo diventando un pianeta sempre più green e per questo motivo non si può assolutamente omettere questa tipologia di alimentazione. Questi generatori vengono alimentati ad energia solare e quindi rappresentano un’ottima soluzione per chi vuole unire l’utile al dilettevole e lavorare con uno sguardo alla salute dell’ambiente. I generatori in questione vengono utilizzati attraverso il collegamento ai pannelli solari grazie ai quai riescono ad erogare energia decisamente più pulita ed in modo più economico.

Consumo di un dispositivo elettrico: come si calcola?

Conoscere la reale potenza di spunto del macchinario è importante e lo possiamo fare in diversi modi. Di seguito andremo a vedere quattro di queste soluzioni che possono tornarci molto utili per scoprire quanto effettivamente sia il consumo elettrico del nostro generatore di corrente.

Generalmente sulla targhetta CE è presente la voce assorbimento max a cui possiamo fare affidamento per scoprire la potenza di spunto.
Una valida alternativa è rappresentata dal libretto delle istruzioni sul quale si possono facilmente reperire tutte le indicazioni di cui abbiamo bisogno.

Inoltre, possiamo fare affidamento ad un wattometro, cioè un misuratore di corrente elettrico che possiamo utilizzare per calcolare il consumo.
L’ultima soluzione potrebbe essere quella di contattare direttamente il produttore del dispositivo e richiedere il valore di spunto.

La potenza infine, può essere calcolata anche autonomamente servendosi della seguente formula:
Potenza = consumo nominale x coefficiente di spunto

Il luogo di utilizzo: un fattore da non sottovalutare

Prima di acquistare un gruppo elettrogeno è bene porsi la seguente domanda: dove lo dovrò utilizzare? Il luogo di utilizzo infatti ha una grande rilevanza nella scelta in quanto bisogna sapere in anticipo se il dispositivo dovrà restare in un posto fisso o se bisogna trasportarlo e se è possiible per un dispositivo più rumoroso o meno.

Vediamo degli esempi pratici: se optiamo per l’acquisto di un generatore fisso, la scelta migliore è senza dubbio quella di collocarlo in un luogo fresco e ben arieggiato. Il consiglio è sempre quello di posizionare i generatori in luoghi aperti in quanto emettono fumi di scarico fastidiosi: per questo motivo, ove possibile, si possono anche applicare delle protezioni, in particolar modo per tenere il dispositivo al riparo da eventuali agenti atmosferici.

Ovviamente l’utilizzo può avvenire anche in ambienti chiusi, ma anche in questo caso si deve stare attenti a posizionarlo in un posto arieggiato a sufficienza, per evitare due problemi: il primo riguarda come detto l’emissione dei gas di scarico, ma il luogo fresco è fondamentale anche per evitare che il generatore si surriscaldi in maniera eccessiva.

Tornando alle regole relative all’inquinamento acustico, parliamo del collegamento tra luogo e rumorosità. E’ importante infatti non superare i decibel consentiti e soprattutto tener conto del luogo dove si utilizza il dispositivo.

Se ci si trova infatti nelle vicinanze di condomini, scuole e ospedali è assolutamente vietato utilizzare generatori rumorosi e quindi la scelta deve ricadere su dispositivi dotati di silenziatore o di basso inquinamento acustico. Per quanto riguarda l’uso domestico, la scelta dovrebbe nella maggior parte dei casi ricadere su generatori aventi una rumorosità compressa tra 55 e 65 dB, in modo tale da poterli tenere attivi anche durante la notte senza arrecare alcun tipo di problema al vicinato.

Inverter o AVR: guida ai generatori di corrente stabilizzati

Non solo il luogo di utilizzo: nella scelta del generatore di corrente è da valutare anche il tipo di apparecchio che si intende collegare a quest’ultimo. La scelta dunque varia in base a questo parametro: se il generatore deve alimentare un’abitazione è un conto, se deve alimentare un camper ne è un altro e se deve alimentare un cantiere è un altro discorso ancora. Più sono presenti carichi sensibili più aumenta la possibilità di andare incontro a pericolosi sbalzi di tensione che possono creare non pochi problemi.

I generatori di corrente stabilizzati si dividono in due sistemi principali: Inverter, indicati in particolar modo per attrezzature più complicate quali bancarella, camper e abitazione e sistema AVR, che trova il suo utilizzo soprattutto nelle situazioni più comuni e quotidiane.

  • Generatori di corrente a Inverter. Se si cerca energia stabile e pulite e soprattutto senza particolari sbalzi di tensione, questa tipologia di generatori rappresenta senza ombra di dubbio la scelta più adatta. La corrente che viene emessa infatti, risulta essere molto stabile e quindi possono essere utilizzati sia per uso domestico che per uso professionale. Alimentano anche apparecchiature dotata di scheda elettronica quali TV, computer e elettrodomestici vari.
  • Generatori di corrente con AVR. AVR è l’acronimo di Automatic Voltage Regulator ed è un sistema, come detto in precedenza, consigliato per gli utilizzi più comuni e semplici. Lo scopo di quest’ultimo è proprio quello di rendere la macchina costante e mantenerla sempre ad alti livelli, senza sbalzi di tensione. Le apparecchiature collegate a questo generatore inoltre, tendono a durare molto, così come il generatore stesso.

Le tipologie di avviamento: quali sono e come scegliere

I gruppi elettrogeni possono essere dotati di varie tipologie di avviamento: tra le principali troviamo quella elettrica, quella automatica e quella a strappo. Di seguito vediamo nel dettaglio ognuno di questi avviamenti.

  • Avviamento a strappo. Questo meccanismo, che può anche essere definito a corda, è costituito per l’appunto da una corda mantenuta da una particolare molla che avvolge in modo stabile una puleggia. In questo caso, l’avviamento avviene proprio grazie all’utilizzo di questa corda che deve essere tirata con forza in modo tale da dare al motore il giusto input che gli consentirà di farlo partire.
  • Avviamento elettrico. Questa tipologia di avviamento è probabilmente quella più semplice, resa tale proprio dalla presenza di un motorino elettrico in grado di attivarsi in tempi molto brevi fino a quando il generatore non entra definitamente in funzione.
  • Avviamento automatico. L’avviamento di questo tipo nella maggior parte dei casi viene indicato con la sigla ATS che significa proprio Automatic Transfer Switch. Grazie a questo particolare sistema, il generatore di corrente risulta essere in grado di avviarsi in maniera del tutto autonoma. Per questo motivo è utile soprattutto in assenza di corrente o in caso di blackout, quando riesce ad entrare in funzione senza necessitare di alcun intervento umano. Vengono utilizzati per tale ragione soprattutto in aziende di vigilanza, nei seminterrati e nelle celle frigorifere. Insomma, rappresentano la scelta migliore nei luoghi dove è più probabile che si verifichino situazione di emergenza.

Gruppi elettrogeni: ecco le fasce di prezzo

I prezzi indicati di seguito sono soltanto indicativi.

  • I generatori monofase a benzina vanno dai 530 ai 4.500 euro
  • I monofase diesel vanno dai 1.300 ai 7.000 euro
  • I generatori trifase a benzina vanno dai 1.000 ai 5.400 euro
  • I trifase diesel possono andare dai 1.900 ai 6.200
  • I supersilenziati a benzina possono andare dai 2.300 ai 2.800
  • I supersilenziati a diesel vanno dai 3.300 ai 13.600
  • I generatori cantieristici sia monofase che trifase sono quelli dal prezzo più elevato: questi ultimi infatti hanno un valore che può oscillare dai 7.600 euro fino ad arrivare a 11.500 euro ed oltre.